LA GUIDA DEFINITIVA
Ecco un viaggio che volevo fare da parecchio tempo, per due motivi. Il primo è il cibo, da quando ho scoperto anni fa Yotam Ottolenghi e il cibo gerosolomitiano non vedevo l’ora di provarlo in loco, il secondo è che tutti quelli che sentivo parlare di questo viaggio ne tornavano davvero entusiasti.
Come dovete prendere questa guida?
Come consigli di viaggio pratici, dati da esperienze vissute e soprattutto piccoli sbagli fatti, che vi possono servire come suggerimenti.
Chiaramente nulla a che vedere con i blog di viaggio che vi raccontano la storia di ogni singolo luogo (omettendo molti consigli che qui ho cercato di mettere).
Per tutto il resto suggerisco vivamente l’acquisto della Lonely Planet in versione e-book da avere sempre con voi e da consultare durante il viaggio che è ricca di spunti storici e indicazioni utili.
Domanda che mi avete fatto in molti:
Si può organizzare questo viaggio da soli? La risposta è assolutamente si! É anche molto semplice.
Buona lettura
ISRAELE
Le tappe consigliate:
TEL AVIV – 2 GIORNI
GERUSALEMME – 2 GIORNI (INCLUSA L’ESCURSIONE A BETLEMME)
MAR MORTO – 1 GIORNO
DESERTO DEL NEGEV – 1 GIORNO
EILAT E ATTRAVERSAMENTO FRONTIERA – 2 ORE
Tel Aviv è il luogo migliore dove atterrare, prima di partire leggendo diversi blog e informazioni avevo un po’ l’ansia per i numerosi controlli di passaporti, valigie, interrogatori fatti a chi avesse uno zaino troppo nuovo, posti di blocco continui…eccetera eccetera.
Quando siamo arrivati non abbiamo vissuto nulla di tutto ciò.
DOCUMENTI RICHIESTI: ( fonte https://www.viaggiaresicuri.it/find-country/country/ISR)
passaporto con almeno 6 mesi di validità
assicurazione sanitaria che copra anche i costi di eventuale covid;
Israel entry form : lo trovate al link qui, va compilato entro le 48 ore prima di partire
https://corona.health.gov.il/en/flights/?utm_source=go.gov.il&utm_medium=referral
moneta : Shekel ad oggi il cambio è 1 shekel = 0,23 euro
Israele non viene riconosciuto come Stato da alcuni paesi (ad esempio il Libano o l’Iran) per cui se avete un timbro israeliano sul passaporto non potrete poi più entrare in alcuni di questi paesi con cui i rapporti sono comunque ostili e viceversa. E’ probabile, se avete un passaporto con timbri egiziani libanesi o degli Emirati Arabi che veniate fermati per dare delle spiegazioni: su questo sono abbastanza guardinghi. Il mio passaporto ad esempio era nuovo e non ho avuto nessun problema.
Per questo motivo quindi il passaporto non vi verrà più timbrato, ma vi rilasceranno una tesserina di carta grande come il biglietto di un pullman, il visto. Fate attenzione a non perderlo assolutamente perché è l’unico documento che certifica il vostro ingresso legale nel paese. Non so come sia, ma non mi vorrei trovare a discutere con poliziotti israeliani perché ho perso il visto.
Arrivati all’aeroporto farete il normale controllo dei passaporti come in ogni aeroporto del mondo, non è più necessario presentare tamponi negativi o green pass.
Vi rilasceranno il visto di cui vi ho parlato e controlleranno l’Israel entry form (anche se a noi non lo ha controllato nessuno).
L’assicurazione per eventuale covid è obbligatoria, io ne ho fatta una da 65€ con una copertura totale, l’ho stampata e me la sono portata dietro. Per fortuna oltre a non essermi servita, nessuna me l’ha mai chiesta.
Bene! Fatto ciò siete entrati nel paese e potrete iniziare a scoprirlo!
Prima di partire scaricatevi con e-book la Lonely Planet cosi da averla disponibile in ogni luogo che vedrete per avere informazioni sul posto senza portarvi dietro il libro.
Secondo me è importante avere un po’ di informazione culturale in merito ai contrasti di questi paesi e alla loro storia per poterli capire e goderli a fondo.
TAPPA 1: TEL AVIV – 2 GIORNI
Tel Aviv è una città affascinante che mescola l’estrema modernità della nuova Pasadena, luoghi di incontri di start-upper, invenzioni tecnologiche e grattacieli altissimi a palazzi della Bauhaus sgretolati dalla salsedine e dal tempo il tutto in mezzo al mare, alla frenesia della vita quotidiana e dei mercati.
HOTEL:
La scelta è davvero ampissima, ci sono hotel per tutte le tasche, se è la prima volta a Tel Aviv la zona migliore per soggiornare è comunque NEVE TZEDEK che è il quartiere più centrale, tranquillo la sera, siete vicino al mare e arrivate dappertutto con facilità.
Sconsiglio di soggiornare a Jaffa o nella città vecchia perché sono quartieri ai punti estremi della città, invece cosi vi potrete muovere agevolmente e senza taxi.
Fate attenzione quando prenotate! Molti hotel sono in realtà guesthouse…nulla di male, ma dipende da come siete abituati, se siete tipi da reception e informazioni assicuratevi di prenotare un vero hotel. Noi abbiamo soggiornato all’ “Hotel Ruby” che in realtà era poi una guest house, molto carino e in una zona giusta.
ORGANIZZAZIONE PRATICA:
La prima cosa da fare è andare in un infopoint comprare una scheda telefonica e sostituirla a quella italiana, il numero rimane identico (anche su what app), ma avrete accesso a internet, mappe e chiamate.
Chiedete una piantina della città e tutte le info che vi servono.
Le prese elettriche, sono uguali alle nostre quindi non vi servono adattatori.
Portatevi un carica batterie, farete tantissime foto e la batteria si scaricherà in fretta.
MUOVERSI:
Spostarsi in Israele è facilissimo!
Ci sono tantissimi bus e treni che collegano tutte le città, molto più comodi dei taxi, puntuali e facili da usare, se volete trovate anche uber.
Scaricate l’app MOOVIT, semplicemente inserendo la destinazione avrete la visione di tutti i mezzi disponibili e sempre attraverso l’app potrete inquadrare il qr code presente su ogni mezzo per pagare direttamente il biglietto ( non accettano cash sui mezzi).
Evitate di affittare l’auto, il paese è molto trafficato e soprattutto non conoscete le strade, potreste trovarvi senza saperlo a varcare i limitrofi confini o essere fermati spesso dalle autorità locali per controlli.
La macchina al confine andrà poi restituita perchè non possono uscire dal paese.
Vi consiglio vivamente di utilizzare i mezzi pubblici che sono efficientissimi (anche più dei taxi) e ogni pullman ha il carica batterie in ogni posto.
Vedere Tel Aviv in 2 giorni ( anzi 1e ½ se comprendiamo il giorno di volo) non è impossibile. Il modo migliore per muoversi è sicuramente la bici, le piste ciclabili corrono in mezzo alle strade, ai bordi delle spiagge, non vengono usate come in Italia per parcheggiare furgoncini e moto, sono molto comode e vi permetteranno di visitare tutta la città in autonomia.
Gironzolate per il quartiere Neve Tzedek , è ricco di palazzi bellissimi in stile Bauhaus, Florentin è il quartiere colorato e hypster, Jaffa quello mussulmano dove troverete anche il mercato dell’antiquariato, aperto tutti i giorni.
Ricordate una cosa: Tel Aviv è la città più cara del mondo e voi siete visti come dei dollari ambulanti, da nessuna parte sono esposti i prezzi, quindi prima di comprare qualsiasi cosa chiedete quanto costa, o vi ritroverete a pagare 5 € per ½ lt di acqua!!!
Ad esempio…le biciclette. Di solito il costo è 40-50 € al giorno, sono capaci di farvela pagare il doppio, solo perché vedono che siete dei turisti. Di contro noi siamo in vacanza, con una moneta che non conosciamo e si sa in vacanza si pensa magari meno al prezzo effettivo delle cose, ecco a Tel Aviv dovete farci attenzione perché vi ritroverete in un attimo con – 500€ sulla carta senza aver comprato nulla!
CONSIGLI SU COSA VEDERE E COSA ASSAGGIARE
Prendere la bici e arrivare fino a Jaffa c’è una ciclabile molto lunga
Antico porto di Jaffa prevalentemente arabo
Flea Market – si trova a Jaffa ed è il mercatino delle pulci, tutti i negozi sono aperti ed espongono sulla strada
Carmel market- provare le spremute di melograno e la pita farcita con formaggio ed erba cipollina che fanno al momento
Sarona Market – ci siamo stati è molto turistico e ricco di brand internazionali, personalmente lo sconsiglio
Tel Aviv Port Market- provare il panino con le aringhe da Sharry Haring
Dr. Shakshuka per provare il famoso piatto a base di uova e pomodoro
Panificio Abulafia zona Jaffa (ce ne sono diversi nella città questo è quello storico)
hummus Abu Hassan a Jaffa – provate anche i suoi falafel
Sabich Tsernikovski panino con melanzane fritte tipico iracheno
Shimon the king of soup tipico yemenita
Saluf and soon tipico yemenita, provate il pane sfogliato e il pane alto a forma di rosa che si chiama Gubana (probabilmente qualcuno di loro era stato in Friuli non lo sapremo mai) comunque è buonissimo!
Big Itzik grill – per una cena tipica, scegliete gli spiedini che cuociono al momento e vi portano 1000 ciotoline con tutti i piatti tipici, assolutamente da provare!
fare il bagno guardando i grattacieli altissimi e se siete capaci provare a fare surf
TAPPA 2: GERUSALEMME
2 GIORNI- UNO DI ESPLORAZIONE DELLA CITTA’, UNO DI ESCURSIONE IN PALESTINA
Recatevi alla stazione di Tel Aviv Ha’ Hagana (se avete dormito nella zona Neve Tzedek), fate il biglietto e prendete il treno in 1 ora e 20 minuti sarete arrivati!
HOTEL:
Dovete scegliere se stare dentro le mura, fuori ma nelle vicinanze prossime o vicino ad una zona più “trafficata”, personalmente ho scelto questa opzione perché l’idea di trovarmi la sera in strade deserte non mi faceva impazzire (nonostante la città sia abbastanza tranquilla), quindi ho prenotato un hotel nella zona del Yehudah market, a 5 minuti a piedi dalle mura.
ESPLORARE:
Anche qui la Lonely Planet contiene mille informazioni di carattere storico interessanti, bisogna sapere che la città vecchia (quelle dentro le famose mura) è divisa in 4 quartieri: il mussulmano, l’armeno, il cristiano e l’ebraico.
In quello cristiano trovate la via Dolorosa che sarebbe la via Crucis. Parte dalla prima stazione fino ad arrivare al Santo Sepolcro, potete tranquillamente farla da soli avvalendovi delle cartine che trovate in hotel o nel caso vogliate fare un’esperienza “più religiosa” potreste prenotare una guida, fare il tour con un sacerdote (molti sono italiani) che in ogni tappa legge un passo della Bibbia, o fare il cammino con i Francescani che parte ogni venerdi alle 15 (se ben ricordo)dalla prima stazione.
Un’altra cosa da fare è vedere il tramonto dai tetti sopra la città vecchia.
Infatti gli ebrei per arrivare più in fretta al muro del pianto, evitando le folle, hanno costruito una serie di scalette che vi porteranno dritti al muro tramite i tetti!!
Ecco le indicazioni per salire:
- Arrivando dalla porta di Jaffa, quindi con la porta alle spalle andate dritto fino a prendere la stradina del souk che si troverà proprio di fronte a voi e continuate a camminare;
- A questo punto percorrete tutta la strada, che è in discesa, attraversando il souk. Quasi alla fine, sulla vostra destra vedrete una stradina, con una scala in ferro abbastanza ripida, la riconoscete perché già dalla strada principale iniziate a intravedere delle scale e il soffitto invece di essere coperto di tende avrà degli scorci che danno sul cielo;
- Salite quindi sulla scaletta ripida in ferro, a questo punto sarete sui tetti, seguite la strada (è l’unica che c’è) e arriverete diretti al muro del pianto, godendo di una vista bellissima sulla cupola della roccia.
Non meravigliatevi se non troverete turisti e non spaventatevi se siete da soli o se incontrate qualche credente munito di Torah che vi guarda in modo curioso, anzi se volete qualche informazione chiedetela, sono molto disponibili.
MANGIARE:
Un’informazione importante (provata e avuta per altro da un local), a Gerusalemme non si mangia bene, o meglio si mangia bene se sapete scegliere, ma molti ristoranti soprattutto all’interno delle mura sono super turistici…ovvero prezzo altissimo cibo pessimo. Non fatevi quindi affascinare dai decori dei ristoranti armeni perché rimarrete a stomaco vuoto.
Lo street food invece è davvero buonissimo e vale la pena provare tutto! Ho selezionato alcuni spunti che potrebbero interessarvi:
Dentro il Mercato Mahaneh Yehudah provate l’ Azura restaurant, fermatevi ad assaggiare le olive, le torte che fanno al momento di pasta fillo e pistacchio (sono dolci), e assolutamente la burekas: un pane sfogliato farcito di patate servito con salsa piccante o tahina, che scaldano nel forno e tagliano al momento, provate i dolcetti che sfornano la mattina fatti a girella ripieni di crema pasticcera o cioccolato e il challah al cioccolato!
AVVERTENZA: è usanza di questi popoli toccare tutto, il pane è esposto al pubblico, loro arrivano lo tastano per bene e scelgono quello che gli aggrada di più…quindi magari quando prendete le girelle o il pane scegliete quelli in fondo ai carrelli e non quelli in prima fila, perché probabilmente ci ha messo le mani tutta Gerusalemme 😉
Ecco altri indirizzi per cose interessanti da mangiare:
Acramawi
Al shuala grill restaurant per il kebab
Al baghdadi kebab
Zalatimo sweet non cercatelo…ha chiuso dopo il covid purtroppo
Machneyuda restaurant (gourmet se volete provarlo)
The butcher’s market
Jafar sweet
QUARTIERE ULTRAORTODOSSO MEA SHEARIM
Sulle guide parlano molto di questo quartiere perché è come se fosse rimasto fermo a 100 anni fa. Tutte le persone vestono gli abiti tradizionali, completo elegantissimo nero, camicia bianca e cappello in pelo (anche ad agosto) per gli uomini, gonna lunga, maglia lunga e velo per le donne.
(Prima di andare se non l’avete ancora vista vi consiglio la serie di Netflix Unorthodox per capire usi, costumi e tradizioni).
Vi informano che ci sono alcuni cartelli che consigliano il “dress code” da tenere per non offendere gli abitanti, spalle coperte, pantaloni lunghi (in realtà non troverete nessun cartello), ma con vestiti non appropriati vi sentirete molto a disagio. Intendiamoci, sempre sulle guide dicono che alcuni potrebbero addirittura lanciarvi delle pietre addosso per abiti non appropriati, da quello che ho visto non credo si arrivi a tanto, ma certo io avevo dei pantaloni larghi lunghi bianchi e un foulard che mi copriva spalle e braccia….colorato…il che mi ha reso una mosca bianca e non è stato piacevole.
Se volete visitare questo quartiere vestitevi di scuro per non dare nell’occhio, anche un minimo colore è un pugno nell’occhio, sia uomini che donne devono avere pantaloni e maglie con maniche lunghe.
Vi sembrerà di essere in un film e non dico altro…vedrete con i vostri occhi!
Da questo quartiere seguite la strada che vi porterà direttamente alla Porta di Damasco ovvero la porta del quartiere mussulmano, assicuratevi di non entrare nella città vecchia durante la fine dell’ora della preghiera (intorno alle 13.30- 14.30) perché verrete investiti da una fiumana di persone, circa 10.000 che escono dalla porta e vi sarà molto difficile entrare.
Ricordatevi per Gerusalemme di indossare scarpe comode da trail/trekking da ginnastica, tutta la città, soprattutto la parte vecchia è lastricata di pietra molto levigata e scivolosa, con sandali o infradito: la scivolata è facile e la camminata difficile. Inoltre camminerete moltissimo per visitare tutto e per spostarvi da una parte all’altra, ragion per cui le scarpe devono essere molto comode, come detto non consiglio i taxi perché la città è molto trafficata, farete prima a piedi.
SECONDO GIORNO:
Prenotate un ‘escursione, io ho usato “Get Your Guide” che trovo molto comoda, ma ci sono tante piattaforme che offrono il servizio, prenotate prima di partire per non rischiare di non trovare poi posto.
Esistono tante opzioni, noi abbiamo optato per il tour BETLEMME – GERICO – GIORDANO.
A Betlemme potrete vedere la chiesa della natività, per salire poi a Gerico con la funivia e visitare l’antico Monastero, infine bagnare i piedi nel fiume Giordano: il fiume del battesimo.
Per arrivare a Betlemme attraverserete il confine Israele- Palestina, dato che sarete accompagnati dalla guida non serviranno visti di ingresso/uscita particolari o timbri, andate a vedere il muro di Banksy che divide il confine. Quando ho chiesto di scendere dal pullman in quel punto la guida non era molto d’accordo perché lo riteneva pericoloso, quindi siamo scesi solo per 5 minuti, provate a chiedere ne vale la pena.
Tornare indietro non sarà un problema, il bus verrà fermato al confine, un militare con tanto di fucile salirà sopra per controllare che non ci siano a bordo persone sospette, potrebbero controllare il passaporto e il visto (portateli sempre dietro in originale) e poi potrete tornare a Gerusalemme.
E’ sconsigliato sia da guide locali che da tour operator fare questa escursione in autonomia!! Affidatevi a loro.
Tornerete verso le 17/18 del pomeriggio in tempo per la cena.
ATTENZIONE:
SE SIETE A GERUSALEMME DI VENERDI’ E SABATO ricordate che vi troverete in pieno shabbat! Tutte le famiglie per festeggiarlo si riuniscono il sabato a pranzo facendo una grande festa, un po’ come per noi il Natale.
Venerdì pomeriggio fino alle 18 vivrete una grande frenesia per compere e acquisti per il pranzo, dopo le 18 fino alle 20 del giorno dopo non vedrete più nessuno, tutti i ristoranti, i negozi sono chiusi, le strade vuote. Se dovete prenotare una cena fatelo per tempo, provando in qualche ristorante musulmano o armeno per non rischiare di andare a letto senza cena!
TAPPA 3:
OPZIONE 1: EIN GEDI – MAR MORTO A EIN BOKEK
OPZIONE 2: EIN GEDI – MAR MORTO A EIN BOKEK- DESERTO DEL NEGEV
Per questa tappa, ho un consiglio da darvi.
Noi abbiamo deciso di fermarci al kibbutz hotel ad Ein Gedi, perché credevo si trovasse sul Mar Morto e si potesse andare in spiaggia (se cosi le possiamo chiamare in realtà è piu’ un’esperienza che una spiaggia).
Una cosa da sapere è che il Mar Morto non è balneabile in tantissimi punti a causa dei mulinelli che si formano nell’acqua, molto pericolosi in quanto creano un risucchio tramite un vortice.
Gli unici posti sul mare dove fare il bagno sono EIN BOKEK e NEVE ZOHAR.
Quindi l’opzione 1 è fare come abbiamo fatto noi, prendersela molto con calma.
Partite dalla stazione di Gerusalemme con il bus ( ne trovate svariati ogni 15 minuti), dirigetevi verso Ein Gedi, la bellissima riserva naturale affacciata sul Mar Morto, scendete al Kibbutz Hotel, che ha una fermata sua, posate le valigie, risalite sul pullman e in 2 fermate sarete alla riserva. Potete passeggiare, fare il bagno nelle cascate d’acqua e godervi l’oasi in mezzo al deserto.
Questa tappa dura circa 2 ore, quando finite prendete il solito pullman e scendete qualche fermata dopo, ci vorranno circa 20 minuti, a Ein Bokek.
Qui potrete provare l’esperienza del bagno nel mar morto, le spiagge sono attrezzate di docce e doccini per sciacquare gli occhi in caso di contatto con l’acqua e alcune sdraio.
Il tutto è completamente gratuito, andate in spiaggia, fate il bagno e ve ne andate. Tappa da 1 ora, dipende molto dal caldo, a luglio c’erano 43 gradi, quindi non era cosi piacevole.
Riprendete il pullman e tornate in hotel.
OPZIONE 2: EIN GEDI – MAR MORTO A EIN BOKEK- DESERTO DEL NEGEV
Per tutto quello sopra descritto impegnerete circa 4/5 ore della vostra mattinata.
Potreste fare tappa a Ein Gedi chiedendo alle persone della biglietteria o al bar limitrofo (acquistando qualche cosa) di tenervi le valigie, lo stesso potreste fare sul Mar Morto, magari lasciandole direttamente in spiaggia o chiedendo supporto ad uno dei molti hotel. Non immaginatevi un bagno lungo ore e al largo, è più un’esperienza particolare.
Dopo aver fatto queste due tappe potreste dirigervi verso il deserto del Negev e dormire nella riserva naturale ….. il viaggio è un po’ lungo si tratterebbe di altre 2 ore, ma in questo modo potreste dormire in una riserva bellissima in mezzo al deserto visitandolo il giorno dopo e soprattutto avvicinarvi al confine per attraversalo. Infatti cosi sarete distanti solo 10 minuti da Eilat.
TAPPA 4:
EILAT ATTRAVERSAMENTO CONFINE
Questa tappa vi piacerà! Non credo vi capiterà di rifarlo in altri paesi.
ATTENZIONE: EILAT (ELAT) E EILOT
La vostra destinazione è Eilat, ma la vostra fermata è Eilot, se andate avanti dovrete poi tornare indietro.
Ad Eilat arriva solo 1 pullman il 444 che passa 3 volte al giorno, la mattina presto verso le 7.30, alle 11.30 e alle 15.
Scegliete l’ora più comoda per voi. Consiglio la mattina presto, scendete a Eilot e seguite la strada che vi porta al confine. La riconoscete grazie ai cartelli e alle indicazione e soprattutto la vedete.
È una lunga strada in mezzo al nulla da percorrere a piedi, vi porterà dritti al confine.
Pagate la tassa di uscita da Israele e dirigetevi verso quel “pezzo di terra di nessuno” che vi porterà al cartello “welcome to Jordan”.
Arrivati in Giordania faranno il classico controllo passaporti e screen valigie, sono abbastanza cazzuti.
Per esempio mi hanno fatto aprire la valigia, hanno cominciato a svuotarla tutta in malo modo e dopo aver trovato i miei pantaloni in lino hanno cominciato a studiarli mostrandoli a tutti.
Ancora oggi non ho capito perché, ma me la sono fatta sotto, non capivo la lingua.
Passata questa parte siete liberi, vi accorgerete subito del cambio di paese!
GIORDANIA:
DOCUMENTI RICHIESTI: ( fonte https://www.viaggiaresicuri.it/find-country/country/JOR)
passaporto con almeno 6 mesi di validità
JORDAN PASS
NON OBBLIGATORIA assicurazione sanitaria che copra anche i costi di eventuale covid
moneta : Diram Giordano ad oggi il cambio è 1 diram = 0,73 euro
IL JORDAN PASS
Lo fate cliccando su questo link : https://www.jordanpass.jo/
A cosa serve? Lo presentate quando arrivate alla frontiera e vi timbreranno il passaporto senza ulteriori costi e tasse.
Esistono 3 scelte 70 JD/75 JD/80 JD che vi danno accesso ad 1-2-3 ingressi a Petra e ad altri 40 siti archeologici.
Quando lo acquistate vi arriva un qr code che basterà presente alle biglietterie.
Attenzione molti siti non sono inclusi e quindi a pagamento, sempre sul link trovate tutte le info.
Morale della storia, comunque conviene farlo.
ORGANIZZAZIONE PRATICA
Varcato il confine, vi accorgerete subito della differenza di popolo.
In Israele si fanno tutti i cavoli loro, se chiedi sono gentili e ti aiutano, ma diciamo che non cercano di venderti nulla (ovviamente al di fuori dei souk). Arrivati in Giordania invece…ogni 5 minuti qualcuno cercherà di trattare con voi per vendervi qualcosa, anche a volte in modo abbastanza insistente (vedi capitolo Petra).
Per prima cosa prenderete un taxi per arrivare alla vostra prossima destinazione.
Ne troverete diversi proprio fuori dalla dogana che vi chiederanno dei prezzi abbastanza alti..trattate sempre!
Se trovate qualcuno che attraversa con voi potete dividere il taxi ( se lo fate dite che siete amici e che siete in viaggio insieme, altrimenti non vi caricano, per fare la doppia corsa).
In Giordania vi servirà l’auto.
Io avevo pensato di non prenderla, ma con il senno di poi l’avrei presa.
Tra un punto e l’altro le distanze sono abbastanza lunghe (2-3 ore) e ci sono anche delle belle tappe intermedie.
Se vi trovate in taxi la storia sarà questa: vi porto dal punto A al punto B al costo di 50 jod. Poi durante il viaggio vi verranno proposte soste per andare a vedere un punto panoramico, una zona particolare del Giordano…e che fai non vai? E la tariffa aumenta di 20 jod ogni piccola deviazione anche se non vi fermate!!
Senza contare che se siete in un particolare punto il taxi lo dovrete aspettare magari per 20-30 minuti, non siete in centro Milano!
Inoltre non sottovalutate il problema valigie, durante gli spostamenti fare tappe con lo zaino in spalla è faticoso, con la macchina risolvete anche questo problema.
Se la prendete scegliete una Jeep o simili, sconsiglio le Clio o macchine piccole. Le strade sono belle, ma a volta un po’ sterrate quindi meglio avere auto giuste.
Nel caso vi segnalo che funziona anche Uber.
Girare per la Giordania è sicuro, i confini sono ben delineati e non avrete problemi.
Negli hotel vi proporranno sempre 2 tipi di cena, alla carta e a buffet.
Scegliete il buffet! Avrete cosi la possibilità di provare tantissimi piatti tipici che alla carta non trovate, dal classico hummus, al babaganoush, insalata turca, fattoush, piatti di riso e pollo, zuppe calde, insalate di cetriolo…
AQABA
Fatevi portare ad Aqaba, la prima città una volta varcato il confine.
Qui come in Israele recatevi in un punto telefonia ( esempio: Zain in zahran street) andati diretti ad acquistare una sim, cosi siete tranquilli con dati e connessione.
A questo punto potrete decidere di recarvi verso la costa e fare un bagno nel Mar Rosso, il mare con una delle più belle barriere coralline della zona, oppure procedere dritti verso il deserto del Wadi Rum, personalmente sconsiglio 1 notte ad Aqaba se non avete troppo tempo.
WADI RUM
Il deserto più bello del mondo. Vale la pena fare 1 giorno qui, se avete tempo magari anche due.
Noi abbiamo scelto di dormire al Wadi Rum Bubble Hotel, prezzo circa 300€/notte, ma dipende dalle stagioni.
Si trova in mezzo al deserto, raggiungerete una piccola reception in mezzo al nulla dove aspetterete una jeep che vi porterà in mezzo al deserto in hotel.
Le stanze sono delle bolle con bagno, salotto e jacuzzi private, immerse nel nulla.
La sera potrete godervi il tramonto dentro l’idromassaggio sorseggiando un the, la sera nella hall centrale (anche questa una bolla) pasteggiare con i cibi tipici della zona, per poi fumare la shisha, o semplicemente stare abbracciati sull’amaca presente sul terrazzo della vostra stanza a guardare le stelle nel deserto che sono tantissime!
La mattina dopo organizzano tour in jeep (guardate i reel capirete la meraviglia)andrete a vedere i luoghi in cui è stato girato Lawrence d’Arabia, the Martian, Star Wars, potrete prenotare il sandboarding (surf sulla sabbia) e molte altre attività in mezzo alla natura incontaminata.
Questo hotel visto su booking non da idea della bellezza che vi attende, lo consiglio assolutamente come esperienza da provare! Non ve ne pentirete.
Noi non avendo soggiornato ad Aqaba siamo andati diretti in hotel arrivando circa alle 17, ci siamo goduti il tramonto e la sera, il giorno dopo abbiamo fatto il tour nel deserto e subito dopo siamo partiti per Petra.
PETRA
Dal deserto spostatevi verso Petra, se avete preso il Jordan pass con 2 ingressi potreste entrare il primo giorno per fare una passeggiata beduina (dopo vi spiego) e il secondo giorno per fare la passeggiata classica e bellissima.
Come hotel vi consiglio il MOVENPICK attenzione in zona ne vedrete 2: il Castle Movenpick che si trova fuori città e quello invece di fronte al sito archeologico, scegliete quest’ultimo. L’altro è bello, ma troppo scomodo.
Un ristorante da provare la sera è il “my Mom’s recipe” cucina tipica in un ambiente coperto di tappeti beduini, molto caratteristico e molto bello.
PETRA GIORNO 1
Se vi siete spostati dal deserto avrete ½ giornata, non abbastanza per visitare tutto.
Vi consiglio di entrare per una piccola esplorazione.
ATTENZIONE:
All’ ingresso di Petra troverete una pletora di beduini scalmanati e insistenti che cercheranno di farvi salire a cavallo.
“riding horse? It’s included in your ticket!! Show me your ticket”
Voi salirete a cavallo, farete un pezzetto (quello incluso) lo oltrepasserete e dovrete pagare…funziona cosi, quindi cercate di stare all’occhio. Se vi rifiutate diventano anche abbastanza violenti, inutile dire che ovviamente non sono guide autorizzate, se volete una guida chiedetela in biglietteria, ne trovate diverse anche in italiano.
Noi per una pura botta di fortuna tra tutte queste persone ne abbiamo trovata una che ci ha ispirato fiducia, Alì. Ci siamo fidati e lo abbiamo seguito tra le montagne.
Abbiamo fatto un tour bellissimo (molto trekking, se non camminate ve lo sconsiglio) che ci ha portato fino a vedere “Il Tesoro” dall’alto. Non quell’alto che vedete di solito, ma da un punto di vista molto bello. Camminata di circa 2 ore.
Se volete farla scrivetemi su instagram in privato cosi vi giro il numero, costo 35 jod trattando.
PETRA GIORNO 2:
Vi dico solo 1 cosa: scarpe comode e magari cerotti preventivi gia applicati!
Noi abbiamo fatto 20 km!!
Perdetevi in questo luogo magico, fatevi trascinare dai racconti di Indiana Jones e godetevi una delle 7 meraviglie del mondo.
CONSIGLIO:
Davanti al “tesoro” troverete molti ragazzini e persone che vi propongono giri in cammello e sui muli.
Di primo impatto vorrete salirci sopra, il cammello è un animale maestoso, altissimo, esotico a cui non siamo abituati e la voglia di farsi fare una foto in groppa davanti alla famosa tomba vi assalirà subito.
Vi consiglio di non farlo.
Le povere bestie infatti vengono maltrattate spesso, prese a calci da questi ragazzini, tirati, trattati con pochissimo rispetto e spesso picchiati…scena vista con i miei occhi.
Per quanto riguarda furti e borse, devo dire che nessuno tocca nulla, anzi mi pare di aver visto una cultura molto rispettosa del turista, ma state all’occhio non si sa mai!
WADI AL MUJIB
Wadi al Mujib è una bellissima riserva naturale situata sopra il Mar Morto.
Grandissimi canyon rossi, corsi di acqua dolce, cascate e soprattutto canyoning!!
Recatevi in questo sito e scegliete 1 dei 4 percorsi disponibili:
siq trail da fare in autonomia è un canyoning semplice con un unico percorso, molto divertente
canyon trail / malaqi trail / ibex trail da fare con una guida più impegnativi e lunghi, uno prevede anche una calata con corde da una cascata
CONSIGLI:
E’ aperto dalla mattina fino alle 15 poi chiude quindi per i percorsi più impegnativi dovrete arrivare prima e prenotare, mentre il siq trail richiede 2 ore.
Vestitevi con maglietta e pantaloncino tecnico (anche se siete donne evitate il costume, lo perderete dopo ½ cascata) potrete prendere li le scarpe da scoglio (obbligatorie senza scivolerete dappertutto, costo 5 jod) e il giubbetto salvagente.
Potrete poi passare la notte in uno degli hotel in zona, noi siamo stati al Ma’n in hot spring, a circa 20 minuti di distanza, dove sono presenti piscine di acqua termali e una bella spa, per un po’ di meritato riposo dopo lo sport.
RITORNO IN PATRIA
AMMAN
Per tornare a casa a questo punto prenderete il volo da Amman.
Noi siamo partiti la mattina da Wadi al Mujib per aver tempo di girare la città, ma abbiamo sbagliato. Non vale le pena fermarsi neanche 2 ore.
Se come noi trovate il volo la sera, vi consiglio di prendervi la mattina con calma, fare una bella colazione in hotel e poi partire per Jerash “la pompei del medio oriente”, passanso per il monte Nebo che è proprio vicino al vostro hotel.
COSA METTERE NELLO ZAINO
Non so voi, ma io mi ritrovo puntualmente con outfit sbagliati, molti che alla fine non uso e se fate un viaggio zaino in spalla non c’è spazio per sbagliare.
Quindi quali sono gli indumenti perfetti da portarsi dietro per questo viaggio?
Io ho diviso pantaloni e magliette in 2 buste diverse, cosi sono rimaste compatte e ordinate.
Ho portato alcune magliette a maniche corte tecniche, una camicia di Patagonia sempre in tessuto tecnico con filtro uvb il tutto con alcuni pantaloncini corti (sopra il ginocchio, evitate short sopratutto in jeans e con le chiappe di fuori…non è il luogo).
Ho portato poi un completo in lino composto da camicia a maniche corti e pantaloncini corti larghi.
Un pantalone lungo in lino per Gerusalemme.
Un vestito pass-par- tout (quello rosso)che potesse andare bene anche la sera.
Come scarpe ho portato quelle da Trail (ginnastica) per le grandi camminate e dei sandali Birkenstock come alternativa, non ho portato con me ne tacchi ne infradito e non ne ho avuto bisogno.
Avevo poi un beauty con tutto ciò che serve per la toilette, sopratutto crema solare a go-go!
Oltre a ciò un foulard per coprire le spalle nei luoghi sacri, occhiali da sole con lenti polarizzate (molto importanti nel deserto), un costume da bagno.
Altra cosa importantissima da non scordare: i cappellini! Anche qui ho scelto un Patagonia e un Salewa con filtro uvb e poi da decathlon ho trovato quello da deserto con la tendina dietro.
Non dimenticare una bustina con i farmaci che contenga fermenti lattici e Imodium (non si sa mai).
Fate anche una fotocopia del passaporto da tenere sempre nello zaino.
Ho deciso di portare anche una piccola saponetta per sciacquare le magliette tecniche di modo da averle sempre pulite (asciugano in un attimo) era la prima volta che mi capotava e mi sono trovata bene.
Evitate le borracce, l’acqua prendetela sempre chiusa.
Carica batterie con presa italiana.
Ed è tutto, vedrete che vi troverete bene a viaggiare leggeri!
Spero con questa guida di avervi dato qualche indicazione pratica utile e che il vostro viaggio sia bellissimo come lo è stato il mio!